Vishuddha: il chakra del collo

quinto chakra

“Il simbolo affonda le sue radici nelle profondità più segrete dell’anima;
il linguaggio aleggia sulla superficie della comprensione come una brezza sottile; …
i simboli conducono la mente al di là del mondo finito del divenire, nel regno infinito dell’essere”.
J.J. Bachofen


Una visione d’insieme

Dopo aver superato il “Chakra di mezzo”, entriamo in una dimensione dove “la gravità non ci trattiene più”, una dimensione più astratta, dove la nostra libertà si amplia. Nei primi quattro chakra ci siamo occupati di forma, movimento, attività, relazioni; cose che si possono facilmente osservare. Nel quinto chakra l’attenzione va alle vibrazioni, che sono le pulsazioni ritmiche e sottili che attraversano tutte le cose: è Vishuddha, il chakra della gola, il cui colore di riferimento è l’azzurro o il celeste.

Visuddha significa “purificazione”, intesa come raffinamento vibrazionale che si verifica quando liberiamo il corpo dalle tossine, quando parliamo con onestà e autenticità e quando lavoriamo sugli aspetti dei chakra inferiori.

Passando al quinto chakra andiamo verso il simbolico; ogni parola che usiamo è simbolo di una cosa, di un concetto, di un sentimento, di una relazione. I simboli ci consentono di fare di più con meno. Posso descrivere una galassia a spirale senza poterla vedere.

Tutta la vita è ritmica, il compito del quinto chakra è quello di accrescere la nostra risonanza con il mondo. Perché vi sia risonanza occorre che vi sia flessibilità e tensione contemporaneamente (come per le corde di una chitarra).


Caratteristiche del quinto chakra

Il quinto chakra è molto sensibile al suono, al rumore, alle vibrazioni che entrano in noi, e che noi trasmettiamo. La nostra società, e soprattutto chi abita in ambiente urbano, è invasa di suoni e rumori di ogni genere. Un esperimento molto interessante, che ci può dare un’idea di come i suoni esterni possono influenzare gli esseri viventi è stato condotto sulle scimmie Rhesus; sono state esposte alla registrazione di rumori industriali e si è visto un aumento della loro pressione del 27%. Tale pressione rimane alta per i quattro mesi successivi alla cessazione dei rumori.

Vi è un grande frastuono che riguarda la comunicazione in generale, la televisione, la radio, ci parlano, a volte anche contemporaneamente e bombardano i nostri pensieri e quelli dei nostri figli. Mantra pubblicitari “cocacolano” i nostri pensieri.

La comunicazione è uno scambio di energia. L’espressione di sé permette al mondo di conoscere quello che è dentro di noi. Quando mente e corpo sono collegati si ha una buona comunicazione.

Attraverso il passaggio del quinto chakra l’inconscio diventa conscio. Se la gola è bloccata, lo è anche il movimento ascendente dell’energia, che non può così passare alla mente cosciente. Possiamo avere consapevolezza senza comprensione. Abbiamo gli impulsi ma non la strategia, spinta senza volontà. Non siamo in grado di raggiungere il nostro sé superiore.

La voce è l’espressione vivente della propria vibrazione di fondo. La voce è un buon elemento per valutare lo stato di salute del quinto chakra. Se il chakra è strozzato anche la voce lo sarà. Una voce flebile indica un chakra debole. Se il quinto chakra è in eccesso la voce potrà essere acuta, alta, oppure la persona potrà utilizzarla per interrompere gli altri o dominare nella conversazione.

Un disequilibrio nel quinto chakra può inoltre portare ad avere difficoltà nell’esprimersi in pubblico, ma anche in un gruppo numeroso, spesso legato ad una vergogna a fare emergere, a dare espressione, a quel che abbiamo dentro.

Solo se vi è libertà di espressione possiamo compiere pienamente il nostro processo di individuazione. Se il quinto chakra è bloccato, diventiamo eccessivamente introversi e non possiamo né esprimere, né incamerare informazioni. Se il blocco è piuttosto grave diventiamo un sistema chiuso, che non comunica con l’esterno se non in modo superficiale.

Diceva Aristotele “la minima deviazione iniziale dalla verità viene poi moltiplicata per mille”. Quando diciamo la verità esprimiamo completamente la nostra individualità. Una persona spaventata ha paura di dire la verità. Una persona dall’ego fragile avrà paura di quello che gli altri pensano e rinuncerà alla propria autenticità.

Le persone i cui chakra inferiori sono in equilibrio possono esprimere senza paura la propria verità personale. In particolare, se il quarto chakra ci consente di accettare noi stessi, non c’è più bisogno di negare la verità. Se neghiamo i sentimenti, potremmo scoprire che dentro di noi ci sono varie verità in conflitto. Vivere secondo verità significa essere capaci di vivere accettando queste contraddizioni, accettare che ogni parte può essere vera, senza per questo negare le altre. Se costringiamo noi stessi a scegliere una parte piuttosto che l’altra, potrebbe significare negare una verità. Il conflitto interiore si risolve soltanto avendo consapevolezza dell’esistenza di parti conflittuali che fanno parte di noi, e possono essere integrate.


Le bugie sono il demone del quinto chakra

La comunicazione non è solo il parlare. Comunicazione è creatività. E’ creare qualcosa che prima non esisteva attraverso i simboli. E’ un processo messo in atto volontariamente. E noi creiamo il nostro mondo in ogni istante, attraverso le nostre azioni, espressioni, comunicazioni. La creatività e la comunicazione permettono di assemblare in modo nuovo quel che c’è, e permettono di restituire al mondo quel che il mondo ci ha dato.


Disequilibri del quinto chakra

Quando un avvenimento ci colpisce, ci viene addosso una vibrazione. Quando l’espressione viene limitata e il nostro corpo si irrigidisce perché non possiamo dare voce alle sensazioni che derivano dal colpo subito, la nostra risonanza diminuisce, “ci stressiamo”, accumuliamo nervosismo.

E’ più facile bloccare l’espressione che la sua recezione; è più facile bloccare ciò che viene da noi, piuttosto che quel che entra in noi. Quindi in genere il blocco del quinto chakra riguarda uno scompenso che vede la mancanza di “scarico” dell’energia.

Tante possono essere le motivazioni per cui non mi esprimo (un lavoro dove non posso parlare liberamente davanti ai clienti, dei genitori estremamente rigidi che non lasciano spazio, la paura dell’altrui giudizio, la vergogna…). E così chiudo i cancelli per evitare una fuga dei nostri veri sentimenti.

Anche la paura influisce sul quinto chakra. Se da bambini siamo stati bersaglio dell’ira, di abusi, di critiche eccessive o di umiliazioni, abbiamo imparato a vivere nel terrore di esporci. Ci chiudiamo per proteggerci. E siccome la voce interiore vorrebbe uscire, ancor più il chakra della gola è “costretto” a bloccare.

Ancor di più agiscono su questo chakra la vergogna e il senso di colpa, che fanno si che si blocchi la volontà di portare all’esterno quel che è parte di noi ma non accettiamo. Dentro di noi c’è un critico interiore, necessario per salvarci dalle umiliazioni, in modo da salvare il sé nudo dalle minacce esterne. Il critico vive dell’energia bloccata nel quinto chakra, perciò un eccesso di accumulo porta ad avere un critico interiore particolarmente attivo.

Bugie, messaggi contraddittori, grida e urla hanno un impatto importante in questo centro. Se ci viene detto che non abbiamo diritto di sentirci in un certo modo, quando di fatto quello è ciò che proviamo, questo diventa una grande bugia. Più spesso di quanto pensiamo, i genitori insegnano ai figli a mentire a sé stessi, agli altri e al proprio corpo. Si crea dissonanza.

Un ambiente sonoro sgradevole, 3 televisioni, persone che urlano, musica a tutto volume, hanno un impatto molto significativo sul terzo chakra. Quando in casa l’atmosfera è spiacevole, il bambino chiude il più possibile le funzioni uditive, ciò permette di bloccare l’ascolto in modo efficace, è un’ottima difesa. Col tempo però, una persona che ha dovuto utilizzare questo sistema non sarà un ottimo ascoltatore, farà fatica ad accettare le nuove idee, sue e altrui, spesso penserà di sapere già che cosa gli altri stanno per dire.


Riequilibrio

Comunicare con accuratezza la verità della propria esperienza, riconoscere e accogliere la verità degli altri e affrontare la vita in modo creativo favorisce l’equilibrio del quinto chakra.

Vivere creativamente significa prendere in considerazione il possibile, non restare necessariamente negli schemi. E’ vedere le infinite possibilità che la vita di ognuno di noi presenta. Per riequilibrare il quinto chakra dobbiamo imparare a non soffocare le nostre emozioni. Debbo far uscire il suono del mio dolore, della mia rabbia, della mia gioia. Rispettare il nostro ritmo, dormire quanto è necessario, migliorare l’insonorizzazione della nostra casa, serve a riequilibrarci. Intonare mantra, ma anche cantare, aiuta il quinto chakra.

Imparare ad ascoltare gli altri e se stessi è un altro passo importante per giungere all’equilibrio del quinto chakra. (reikiandmore.org)

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