Termoterapia esogena ed endogena

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La terapia termica utilizza il calore come strumento terapeutico

Il calore, utilizzato per curare le malattie sin dall’antichità, è oggi usato non solo in alternativa ai farmaci analgesici per lenire dolori muscolari e articolari, ma anche nelle terapie oncologiche, spesso come coadiuvante della radioterapia.
La terapia termica, quando le temperature superano circa i 50 gradi, è chiamata termoterapia.


Termoterapia esogena ed endogena

Il trattamento termoterapico può quindi svolgere un’azione analgesica, decontratturante, stimolante, vasomotoria, può facilitare la distruzione di un tessuto ed essere applicato nelle patologie dermatologiche.
La termoterapia esogena utilizza un calore che proviene dall’esterno, attraverso i raggi infrarossi, gli ultravioletti o la paraffinoterapia, mentre nella termoterapia endogena il calore è prodotto all’interno dell’organismo.


Termoterapia esogena

  • I raggi infrarossi, che svolgono un effetto analgesico riscaldando un segmento corporeo, sono propedeutiche alle terapie manuali successive. Sono utilizzati soprattutto in presenza di contratture o stiramenti muscolari, di artrosi cervicodorso-lombare e di dolori post-traumatici.
  • I raggi ultravioletti sono impiegati soprattutto nella psoriasi (una malattia infiammatoria della pelle, nella maggior parte dei casi di carattere cronico e recidivante) o in generale nelle patologie dermatologiche.
  • La paraffinoterapia, che appartiene “alla famiglia” della termoterapia, viene invece adoperata in presenza di infiammazioni articolari. La paraffina, derivata dal petrolio e formata da idrocarburi, si trova allo stato solido a temperatura ambiente e fonde alla temperatura di circa 53 gradi.
    Viene applicata sulla pelle allo stato liquido e ha due principali effetti:
    Termico, permettendo di sciogliere le contratture muscolari, migliorare la circolazione e favorire la rimozione di sostanze algogene (come ad esempio l’acido lattico e l’istamina).
    Meccanico, in relazione al raffreddamento e alla solidificazione della paraffina, che diminuisce di volume e svolge un’azione costrittiva e antiedemigena.


Termoterapia endogena

È la radarterapia, che utilizza le onde elettromagnetiche per ottenere un effetto antidolorifico.
Il calore viene, in questo caso, diffuso in profondità, sviluppando quindi un calore endogeno. Agisce soprattutto nei tessuti con un livello di acqua superiore (muscoli e tessuti periarticolari) e più debolmente in quelli a basso contenuto di liquidi (il tessuto adiposo).
Gli effetti terapeutici sono molteplici (decontratturanti, trofici, analgesici) ed è quindi particolarmente indicata nelle contratture e negli stiramenti muscolari, nelle algie post-traumatiche e nell’artrosi.


Controindicazioni

Risulta controindicata nelle persone portatrici di pacemaker, che hanno protesi articolari o impianti cocleari, in presenza di emorragie, gravidanze, mestruazioni abbondanti e in pazienti che soffrono di tromboflebiti o vene varicose.
Durante la termoterapia, inoltre, è necessario non indossare oggetti metallici od oggetti e vestiti sintetici.

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